Diversi anni fa, uno dei miei primi lavori comportava frequenti visite a clienti e trasferte quasi ogni settimana. Quando non ero impegnata in qualche incontro, ero attaccata al telefono, generalmente per risolvere qualche problema o imprevisto. Dopo alcune settimane nel ruolo, il mio capo di allora mi diede un consiglio: “Quando sei in viaggio, impegnata “ad essere impegnata”, ricordati di ritagliare sempre del tempo per te stessa. Prendi un caffè, fai una passeggiata, goditi un buon pranzo”.
Ero stata da poco assunta, e non vedevo l’ora di immergermi nella nuova realtà, imparare, capire, fare cose; il mio capo mi diceva invece di rallentare e prendermi delle pause. Un corto-circuito.
Il tempo mi ha aiutato a comprendere cosa ci fosse davvero dietro quel consiglio, solo apparentemente semplice e di buon senso: una piccola perla di saggezza che ho continuato a coltivare. Era, infatti, un invito ad esplorare e conoscere il contesto in cui mi muovevo e lavoravo, ad evitare di rimbalzare da una persona, una città a un’altra, ed invece a crearmi delle pratiche per essere più presente e centrata quando interagivo con le persone. Era, soprattutto, un invito a vivere il lavoro e il tempo in modo più profondo, a creare le condizioni perché potessi fare ed essere al mio meglio.
Una sana abitudine che metto in pratica ancora oggi, quando viaggio per lavoro:
– Leggo sempre qualcosa che riguarda il posto dove vado, anche se sono solo di passaggio o mi fermo uno o pochi giorni. Sto andando “a casa” di qualcuno, entrando nel suo mondo; credo sia una forma di rispetto l’esserne curiosi, esplorarlo ed imparare qualcosa di nuovo
– Realizzo un desiderio. Questa volta doveva essere un incontro ravvicinato con un bradipo, ma ho tristemente scoperto che l’ultimo esemplare ospitato in questa parte del mondo è morto un paio d’anni fa. Con flessibilità, ho optato per un koala
– Non riuscendo mai a dormire in aereo, tendo facilmente a divorare libri e film per occupare il tempo e la mente. Conoscendomi, cerco di resistere alla tentazione di trovare qualcosa da fare e lascio vagare i pensieri. Se la noia mi assale, basta ricordarmi che sono seduta su una poltrona…nel cielo. Di solito è sufficiente perché torni la meraviglia.